SCUOLA A DISTANZA. L'esperienza delle scuole federate

Riflessioni - 22 maggio 2020

Cinzia Mazzoli - pedagogista FISM Bologna

Caro amico ti scrivo...

Ripensare la comunicazione e le modalità di relazione tra insegnanti e genitori per confrontarsi sul significato di quello che stiamo attualmente vivendo. È la riflessione da cui sono partiti i docenti di due scuole dell’infanzia federate alla Fism di Bologna: la scuola “Sacro Cuore” di Galliera e la scuola “Sacro Cuore” di Minerbio.
Muovere da sé è stato il metodo delle insegnanti di Minerbio: ognuna con la sua modalità ha scritto una lettera ai genitori della sezione, in cui ha raccontato come passava le giornate a casa in famiglia, ma anche pensieri ed emozioni, cosa apprezzava e cosa le faceva fare fatica, cosa sperava… Queste parole si collegano empaticamente alle possibili emozioni e vissuti dei genitori, rinforzando così la fiducia, l’alleanza, l’essere insieme, tutti sulla stessa barca, come dice Papa Francesco. Ogni lettera è scritta con una forma personale, rivolgendo ai genitori l’invito, se lo desideravano, di raccontarsi a loro volta. Nelle differenti risposte delle famiglie emergono emozioni e stati d’animo: paura di rimanere intrappolati in questa situazione e speranza di tornare a vedersi e a riprendere in mano i propri progetti.
Tristezza, stanchezza, solitudine, rabbia, ma anche forza: “Quella cosa che devi trovare a tutti i costi, anche quando pensi di non averne più, perché da genitore devi pur sempre essere un riferimento e devi trovare il modo di far sognare i tuoi figli” (dalla lettera di una mamma).
Allegria, perché è importante trovare la voglia di ridere, scherzare e giocare.
La scuola di Galliera si è rivolta a ciascun genitore come ad un “Caro amico”, riprendendo una celebre canzone di L. Dalla, invitando a raccontare come stava vivendo questo momento così inusuale. Sulla pagina Face Book della scuola, le insegnanti leggono le lettere pervenute. Offrire la propria voce ai sentimenti e ai pensieri di qualcun altro, richiede di "com-prendere", far entrare in sé una parte dell’altro, per restituirla condivisa. È un tentativo di tornare dall'io al noi.
Questa modalità personale di attivare la comunicazione ha permesso di intercettare le paure, le inquietudini, ma anche ciò che di positivo si può trarre dal vissuto, le risorse che ognuno ha scoperto e messo in atto. Poter dare ai genitori modo di esprimersi, riconosce e sostiene la loro capacità di resilienza, anche creativa, indispensabile per rassicurare i figli e renderli, a loro volta, resilienti. Nelle parole dei genitori emerge la capacità di ascoltare i propri figli, di saper trasformare, attraverso il gioco insieme, le emozioni di paura, tristezza e rabbia, creando cornici immaginative e simboliche che sono davvero una grandissima risorsa per dare fiducia e speranza.
Da questi ritorni le insegnanti riorientano le successive azioni, con la consapevolezza che mai come in questo momento sia importante rimanere vicini, famiglia e scuola, per sintonizzarsi rispetto all'obiettivo: accompagnare la crescita dei bambini e di ciascuno di noi. Anche e soprattutto nei momenti di difficoltà, la scuola può essere un luogo certo, costituito da persone che si fanno compagnia, sperimentando occasioni creative di incontro che ampliano collaborazione e corresponsabilità educativa.