SCUOLA A DISTANZA. L'esperienza delle scuole federate

Riflessioni - 22 maggio 2020

Coordinamento pedagogico Fism Bologna

Ripensare la scuola: una questione di metodo

Questo tempo di emergenza sanitaria, ha fatto sì che ci fosse una presa di coscienza più chiara e definita di riguardare la scuola nella sua interezza e totalità, mettendo in evidenza i rapporti, le relazioni, i legami che ci sono tra persone, ambiti, organismi. La scuola è un corpo vivente, in un contesto che ha a che fare con l’attività didattica, l’attività amministrativa, l’organizzazione, la Dirigenza, il rapporto con le famiglie. E il Collegio Docenti si colloca qui, in questo ampio e complesso contesto.
E come va riguardata la scuola, pensando anche alla prospettiva futura?
Non si sa se l’apertura avverrà con gruppetti di 5/6 bambini con un’insegnante, di quanto tempo sarà prevista l’apertura del servizio, se occorreranno mascherine e guanti, ma una cosa è certa: occorre essere preparati, iniziando fin da ora a mettere dei punti ‘fermi’, prima che sull'organizzazione ancora incerta, sulle cose imparate, perché se ne è fatta esperienza.
E’ un problema di metodo: ripensare al rapporto con i genitori, all'alleanza educativa come criterio di rilettura dell’esperienza scolastica vissuta in questi mesi e anticipare questo lavoro senza aspettare settembre: un lavoro in progress che è già iniziato. Un ripensamento quindi che dovrà avvenire a settembre e che non può prescindere, fino nelle modalità - dal punto di vista del metodo- dall'alleanza educativa con i genitori, e prima ancora con i colleghi.
Due cose delle insegnanti sono emerse come provocazione: il desiderio di esserci che hanno dimostrato in questo periodo e il riconoscimento del valore di quello che stanno vivendo. Questa consapevolezza è già stata origine di cambiamento, che ha costretto a tentare di capire cosa stava succedendo, senza avere la pretesa di risolvere o di ‘chiudere’ le questioni, ma di cogliere il positivo della realtà tra le mani, comprendendo il dato che emergeva davanti agli occhi. A tratti il Collegio ha avuto, in questo momento complesso, più chiaro lo scopo del fare scuola, e sono stati valorizzati al massimo i rapporti tra i colleghi, con i genitori e con i bambini, tenendo conto dell’apprendimento indiretto di questi ultimi nel ‘fuori’ scuola, che appunto è la casa, per comprendere la realtà del bambino nella sua totalità. Occorre ora andare avanti, continuare ad essere disposti, ad esempio, a dare credibilità ai genitori nell'educazione, perché ci si è accorti essere i ‘testimoni’ della crescita dei bambini.
Una posizione quindi quella richiesta, che va nella direzione di rimettere davanti agli occhi una serie di questioni emerse che aprono prospettive interessanti nell'ordine della riapertura della scuola. Il metodo è legato a questa posizione fatta di tensione a comprendere, stare attenti a ciò che accade con grande pazienza e umiltà. Ciò che aiuta sono perciò le domande giuste, non le soluzioni corrette (spesso approssimative).
Un metodo che privilegia un ambito di lavoro comune, fatto di persone che si concepiscono in relazione, in cui la comunità è valorizzata rispetto la collettività.
Altrimenti tutto sarà stato vano. Le scoperte fatte invece potranno essere i passi certi di questo sentiero, sicuramente non in discesa, ma che affrontati insieme, condurrà alla meta con il gusto del vivere mentre si cammina.