SCUOLA A DISTANZA. L'esperienza delle scuole federate

Bologna città - 5 giugno 2020

Alessandra Ghelli, referente della scuola dell’infanzia Istituto S. Giuseppe Bologna

Colloqui individuali da remoto

La situazione attuale ci ha privato della possibilità di incontrare le famiglie, sia negli scambi quotidiani, sia nei momenti istituzionali come i colloqui individuali. Per far fronte a questa impossibilità, abbiamo deciso di aprire per due settimane delle “classi virtuali”, una per ogni sezione, per incontrare genitori e bambini da remoto.
Dopo aver presentato una griglia con giorni e ore calendarizzate, è stata lasciata libertà ad ogni famiglia di raccogliere l’invito e partecipare all'incontro. Tenendo conto della delicatezza del momento (anche chi è in smart working ha tempi e gestioni casalinghe da organizzare), ci aspettavamo una buona risposta da parte delle famiglie, ma certo non un’adesione così unanime!
In qualche rarissimo caso è stato chiesto di adattare l’orario per incompatibilità con il lavoro: noi abbiamo accolto la richiesta con disponibilità, nel desiderio di non lasciare fuori nessuno.
In attesa dei colloqui numerose le nostre suggestioni: il timore di non essere in grado di maneggiare con sicurezza uno strumento ignoto, la preoccupazione di perdere quell'empatia che caratterizza l’incontro in presenza, ma anche l’emozione di vedere i “nostri bimbi” tanto cresciuti.
Superate con inaspettata facilità le difficoltà dello strumento, gli incontri sono stati facili e gradevoli. Nella maggioranza dei casi c’è stata la possibilità di vedere e parlare con i bambini che, a seconda del carattere si sono trasformati in showman accentratori dell’attenzione, nel tempo loro concesso, oppure, nel caso dei più timidi, sono apparsi come ombre fugaci semi nascoste dall'adulto. La complicità della relazione fra adulti, consolidata negli anni precedenti, è presto riapparsa, nonostante la distanza temporale e spaziale che ci ha separati.
Pur affaticati da preoccupazioni lavorative e di gestione dei figli, in un’emergenza che ha trovato tutti impreparati, tantissimi genitori hanno ammesso di aver riscoperto tempi e rituali, mai vissuti, nemmeno nelle vacanze estive. Fra i più coraggiosi, qualcuno ha detto che questo periodo di “famiglia forzata”, di “tempo fuori dal tempo” verrà ricordato come un momento forte che, pur con i bocconi amari che tutti abbiamo dovuto inghiottire, lascerà sulla lingua un retrogusto dolce e forse anche un po’ di rimpianto nel cuore.
Possiamo trarre un consuntivo positivo di questa esperienza, riuscita egregiamente, che speriamo nelle prossime settimane di poter riproporre per un incontro pensato con e per i bambini. Nell'attesa, speriamo con tutto il cuore di riprendere la scuola dell’infanzia a settembre nella forma cui siamo abituati, fatta di bisticci da regolamentare, di giochi da spartire, di risate che rallegrano, di lacrimucce da asciugare, di abbracci coccolosi, di richiami severamente amorevoli.

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