SCUOLA A DISTANZA. L'esperienza delle scuole federate

Provincia Est - 12 giugno 2020

Stefania Cacciari, scuola dell’infanzia San Luigi di San Pietro In Casale.

Didattica della vicinanza

Quest’anno abbiamo vissuto, e stiamo ancora vivendo, un tempo particolare, arrivato all'improvviso e che ci ha colti impreparati. Lo smarrimento però è durato poco e ha lasciato il posto a un grande fermento di pensieri, riflessioni, attività. Tutte noi maestre ci siamo attivate per la “didattica della vicinanza”, con l’intento di far sentire la nostra presenza a quelle famiglie e a quei bambini, che non avevamo avuto nemmeno il tempo di salutare e con i quali non avevamo potuto scambiare le parole fondamentali per poter prendere coscienza di ciò che stava accadendo... cosa che a scuola facciamo sempre coi bambini, quando capita qualcosa che ci preoccupa e ci emoziona: la partenza di un amico, la morte del coniglietto che tenevamo in sezione…
Dalle video chiamate con le famiglie, che abbiamo fatto per tentare di sostenere il loro ruolo educativo in questo tempo, sono emerse le fatiche nel dover affrontare la giornata senza l’aiuto della scuola, divisi spesso tra lo smart working e la gestione dei bambini. Proprio dai genitori, in queste occasioni di incontro, sono nate belle proposte che abbiamo accolto con piacere. Ognuno di loro ci ha inviato un video in cui, accanto al proprio bambino, leggeva una storia. Dopo avere arricchito questi video con una sigla comune e una musica tranquilla di carillon, ne abbiamo mandata una ogni sera, creando la piacevole routine delle “Storie della buona notte”, che i bambini si sono abituati a vedere prima di dormire.
In un’altra sezione i genitori hanno inviato video dove, insieme ai loro bambini, preparavano semplici ricette. Questi contributi dei genitori sono stati molto importanti prima di tutto per loro stessi, che si sono sentiti coinvolti in questa nuova forma di compagnia, ma anche per noi, che abbiamo potuto vedere i nostri bimbi nel contesto della loro casa, in teneri e divertenti momenti di vita familiare.
Quest’anno abbiamo sentito necessaria una collaborazione più stretta con i genitori dei bambini grandi nel momento in cui abbiamo compilato le schede di passaggio alla scuola primaria. Ci siamo rese conto che i tre mesi di chiusura della scuola ci avevano tolto “il polso della situazione” su quanto e come erano cresciuti i bambini in questo tempo. Eravamo certe che avessero fatto tante esperienze importanti all'interno delle loro famiglie e tanti passi di crescita, ma che di questi passi i testimoni fossero ora i genitori. Così, seguendo gli opportuni protocolli sanitari, ci siamo incontrati con loro per confrontarci: noi riferivamo come li ricordavamo e loro ci aggiornavano sui progressi. Ci siamo poi congedati da quell'incontro con la promessa che avremmo fatto il possibile per costruire un momento di saluto solenne, nel campo della scuola, per far vivere ai bambini quell'importante rito che permette loro di comprendere la conclusione di un percorso scolastico e far spazio al nuovo che li aspetta.
Le riflessioni emerse in questo tempo nei nostri collegi ci hanno confermato che video e video chiamate sebbene gradite, non possono sostituire l’incontro vero tra le persone, l’abbraccio, il sorriso, il calore che nasce quando si è insieme davvero e che speriamo di poter ricominciare a vivere al più presto. Abbiamo riflettuto anche sulla passione educativa che sempre ci caratterizza e che ora è emersa più forte, nella convinzione che niente ci doveva impedire di coltivare quel legame educativo che a scuola si crea e giorno dopo giorno si rafforza. Concludo con due frasi tratte da un articolo dell’ex ispettore scolastico Raffaele Iosa apparso in marzo sulla pagina FB della rivista “Scuole dell’infanzia” della Giunti: “Questo enorme impegno degli insegnanti si chiama dolore per l’assenza della relazione educativa e amore per i nostri bambini”. E più avanti: “Chi pensava che per gli insegnanti la chiusura della scuola sarebbe diventata solo una vacanza, legga quello che io vedo invece: una comunità di amore che si dilata in ogni modo, tra maestre e bambini, fosse anche un contatto con loro attraverso i piccioni viaggiatori”.


Accedi qui alla pagina della scuola: SAN LUIGI