SCUOLA A DISTANZA. L'esperienza delle scuole federate

Bologna città - 29 giugno 2020

Diana Patricia Marchetti – coordinatrice didattica Scuola dell’infanzia Sacra Famiglia -Bologna

Il pacchetto di segni e disegni... a distanza

Mi è venuta l'idea di proporre l’attività del "Pacchetto segni e disegni" durante un video incontro tra coordinatrici organizzato da Fism Bologna. Prima di questo incontro non avrei nemmeno valutato la possibilità che lo si potesse proporre attraverso la tecnologia! L'uso della tecnologia in campo prettamente didattico e diretto con i bambini della scuola dell’infanzia non era da me contemplabile prima dell'epidemia da Covid 19.
L'incontro tra Coordinatrici mi ha dato l’input; il successivo confronto con la nostra Pedagogista mi ha fatto capire con quali modalità o attenzioni particolari potesse essere proposto tramite piattaforma. Sono emersi alcuni pre requisiti necessari perché potesse essere svolto: anzitutto che i bambini fossero stati abituati a interagire con l'insegnante attraverso le tecnologie di comunicazione esistenti.
In questo requisito i nostri bambini rientravano totalmente: in un momento di crisi e assenza di contatti con l'esterno, la didattica a distanza con i bambini dell'ultimo anno è stato uno dei nostri punti fermi. Era fondamentale mantenere un legame, di accompagnamento e di sostegno, con bambini e famiglie, dopo aver percorso un cammino insieme durato quasi tre anni!
Credo che, mai come in questo periodo, sia stato importante da parte di noi insegnanti, la presenza e lo sguardo educativo nei confronti dei bambini: tutto è arrivato direttamente e indirettamente alle loro famiglie. In molti genitori c'era il desiderio di non far perdere nulla ai propri bambini, ma di continuare un percorso formativo anche a casa, proponendo diverse attività: coloriture, letture, libri, proposte, ecc. Ho colto questa domanda dalle famiglie, in alcune più pregnante, in altre meno, ma presente in tutte.
Da qui la necessità di guidare le mamme su proposte adeguate a questa fascia d'età: ho offerto delle proposte settimanali di gioco e anche di attività didattica che tenesse in considerazione i vari livelli di apprendimento e interessi dei bambini
L'idea di proporre il Pacchetto si è consolidata sempre più anche perché è uno strumento di valutazione dei bambini, da anni usato nella nostra scuola. Professionalmente era importante completare questo percorso, iniziato a ottobre 2019, che permette di seguire l'evoluzione dei bambini e rimandare ai genitori uno sguardo di crescita al momento del confronto sul documento di passaggio alla scuola primaria.
I gruppi sono stati tre: in due gruppi erano presenti 3 bambini, nel terzo 4 bambini. Ho preferito avere un numero molto ridotto di bambini, dovuto anche al fatto che qualche bambino non si è potuto connettere nel giorno stabilito, per altri impegni familiari, e alcune famiglie non hanno aderito alla didattica a distanza fin dall'inizio della proposta dalla scuola.
In generale avere dei numeri così ridotti è stato l'ideale per poter avere su ciascuno il giusto sguardo nella modalità d'interazione a distanza.
Come affrontare la proposta del Pacchetto di segni e disegni con le famiglie?
La Pedagogista ci ha suggerito di inviare un video che spiegasse alle mamme come piegare il foglio, operazione fondamentale affinché i bambini lo avessero disponibile a casa. Ho deciso di scrivere i numeri sopra i riquadri perché la modalità d'interazione attraverso piattaforma non permette di avere uno sguardo diretto sui fogli dei bambini, di conseguenza si perdono un po' di vista le indicazioni spaziali che dovrebbero essere usate al momento della consegna. Avendo giocato con i numeri attraverso la didattica a distanza, sapevo che la maggioranza dei bambini li riconoscevano e quindi potevano essere un indicatore molto utile per capire dove fare ciò che veniva loro chiesto.
Alle mamme non ho voluto dire, prima della prova, che questa proposta ha una valenza valutativa complessa. Avere questa informazione prima, le avrebbe portate ad interferire, per aiutare i figli! Così negli incontri precedenti, ho sempre detto alle mamme che i bambini lavoravano con me e, se li vedevano in difficoltà, era importante dire loro di fare riferimento a me, non intervenire e lasciarli fare.
Questo l'ho ribadito indirettamente alle mamme anche nel giorno della proposta, rivolgendomi ai bambini: "Bimbi, se avete bisogno, o non capite ciò che vi chiedo, ditelo a me! Le mamme sanno che non possono intervenire". Devo dire che le mamme sono state molto brave nel tenersi ai margini di questa proposta (come in quelle precedenti).
Solo un bambino si è rivolto alla mamma durante la prova, ma è andato in crisi, quasi piangeva. Avevo paura che si demoralizzasse e di averlo perso completamente prima di completarla proposta. Così ho provato a dire, in maniera serena: "La mamma ti confonde. Allontanati mamma! L., il tuo lavoro va bene così come lo stai facendo, tranquillo. Sei stato bravo. Non ascoltare la mamma in questo momento". Mentre dicevo questo la mamma si era allontanata e il bambino ha ripreso il controllo di sé e siamo andati avanti con l’attività che è riuscito a portare a termine.
I bambini sono stati super concentrati nell'esecuzione delle richieste. Sono piccoli e non abituati a questa modalità d'interazione, ma vendo preso confidenza con essa per sette incontri (per ciascuno dei tre gruppi), aveva permesso loro di adattarsi e farla propria. Ho anche detto ai bambini che erano molto bravi perché concentrati nei loro lavori.
Silenzio, concentrazione, impegno! Dentro di me ho pensato che fosse un successo anche solo questo loro atteggiamento, data la modalità con cui avveniva la consegna: tutti nelle loro case, vicino alle loro mamme e l'insegnante tanto distante!
Questo mi ha insegnato che, se si rispettano i tempi dei bambini e si creano le giuste condizioni, possono raggiungere gli obiettivi cui miriamo. Nei primi due incontri con piattaforma Skype i bambini stavano vicini alle mamme, in braccio, qualcuno non voleva farsi vedere. Per i primi 5/6 incontri ero io a dirigere l'incontro e a fare delle proposte, lasciando sempre loro 5 minuti di tempo per raccontarsi, per ritrovarsi. Poi è stato evidente il desiderio di essere più attivi, e da qui ho iniziato a richiedere delle attività insieme a distanza: ritagli e incollo, disegno dietro precise richieste e via dicendo.
Avendo cambiato modalità d'interazione un bambino era andato in crisi quando ha dovuto mettersi in gioco. Ha detto che non era capace, si è allontanato, piangendo. La mamma è rimasta connessa e ha detto che gli avrebbe fatto fare l’attività in seguito: consisteva nella piegatura del foglio, da parte dei bambini, proposta che facciamo ai bambini di quattro anni. Il foglio a4 viene piegato due volte: quando viene riaperto si hanno 4 spazi delimitati dalle righe di piegatura. Avevo raccontato una storia molto semplice e poi ho chiesto ai bambini di disegnare le parti della storia nei vari spazi. Era un modo per prepararli all'attività del Pacchetto di segni e disegni, recuperando alcuni riferimenti importanti: usare gli spazi delimitati dalle righe e ascoltare le indicazioni date. Rassicurandoli che l’importante non era tanto ciò che disegnavano, ma il fatto di provarci.
La mamma del bambino che era andato in crisi in questa proposta ha trovato da sola (o forse si ricordavano che l'insegnante ne aveva parlato ai colloqui) la soluzione all'insicurezza del figlio di fronte alle richieste operative. Col bambino si è recata a casa di un suo compagno. In stanze diverse ognuno eseguiva la proposta. È andata benissimo! Questa volta il bambino era sicuro e domandava direttamente a me, rimanendo sereno.
Solo dopo che il gruppo aveva finito, chiedevo alle mamme dieci minuti di tempo, senza i bambini vicini, per spiegare loro la valenza valutativa dell’attività rispetto gli aspetti grafici, linguistici e lo "stare" alla situazione. Ho detto loro come mi avessero sorpreso i bambini per il loro stare a questa modalità d'interazione così inusuale rispetto la normale situazione scolastica. Ho affermato che anche loro, le mamme, mi avevano sorpreso in positivo per la loro capacità di stare ai margini: non facile per nessuno!
Infine, non meno importante dal punto di vista organizzativo, è stata la possibilità di usare la piattaforma zoom della Fism. Nell'interazione a distanza con i bambini ho sempre usato Skype, ma qualche volta non era possibile vedere bene e costantemente i bambini, causa problemi di rete. Invece con zoom ho goduto di una migliore visibilità e non ci sono stati problemi di connessione.

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