Sabato 11 marzo sono stati eletti gli organi direttivi della Federazione per il quadriennio 2023-2027. Presidente: Rossi Rossano Consiglio Direttivo: Benassi Gianmario, Benfante suor Vincenza, Borsi suor Mara, Longo don Santo, Porcarelli don Gabriele, Ravaglia Gabriele, Selva Caterina, Zuin Claudia.
“Le scuole e i servizi che ci sforziamo di tenere in piedi e di qualificare, sono innanzitutto opere educative. In questa prospettiva ci deve muovere la passione per realizzare un’esperienza educativa fondata e testimoniata nella speranza, consegnataci dal Vangelo”. Così Rossano Rossi, rieletto presidente della FISM Bologna, al termine dell’assemblea elettiva svoltasi sabato 11 marzo a San Martino di Bertalia. “Siamo in una stagione molto critica” ricorda il presidente Rossi “questo periodo post Covid lancia segnali molto preoccupanti. Da un lato abbiamo un calo demografico, dall’altro una gestione delle scuole sempre più impegnativa. Da tre anni stiamo registrando un calo di scuole e di sezioni che fino ad oggi a Bologna non avevamo ancora sperimentato. In questo contesto l’assemblea della Federazione (che ha eletto anche il nuovo direttivo) ha rappresentato anche un momento per dire ci siamo. Nonostante le difficoltà, c’è un bel gruppo di gestori convinto che valga ancora la pena portare avanti queste opere educative”. Tanti i temi al centro del confronto con la Regione: li mette in fila Rossi. Per le risorse regionali settore 0-3 ci sono difficoltà nell’assegnazione ai Servizi associati FISM. Nella maggioranza dei casi viene detto dai Comuni che tali risorse sono già comprese nei contributi assegnati tramite Convenzione, questo anche quando il contributo in Convenzione è minore degli importi indicati nelle Delibere. A ciò si aggiunge la situazione dei Servizi 0-3 non convenzionati ma Accreditati, per i quali nulla viene riconosciuto. A Igor Taruffi, Assessore regionale al Welfare e politiche giovanili, è stato chiesto se la Regione manterrà gli impegni economici già adottati negli anni scorsi a favore delle scuole paritarie. “Il lavoro già avviato” ha risposto l’assessore” andrà avanti così come il sostegno. Devo ovviamente ricordare che ci muoviamo all’interno di condizioni generali molto complicate, che risentono dello scarico dei costi della Pandemia sui fondi regionali della sanità. In questo quadro mantenere gli impegni anche economici verso le scuole paritarie, è già uno sforzo molto importante. Ma sono una priorità e andremo avanti”. Riuscirà il governo nazionale a completare nei prossimi anni la parità economica? Questa la domanda rivolta a Giampiero Redaelli, presidente nazionale della FISM. “Il governo ha mostrato di voler intervenire sulle scuole dell’infanzia paritarie, mettendo a disposizione da quest’anno 70 milioni in più per la disabilità. Non copre certamente tutto il costo ma è un segnale positivo; siamo comunque decisamente impegnati a sollecitare il governo per raggiungere un'effettiva e non più prorogabile parità economica".
Nella foto un momento dell'assemblea a San Martino di Bertalia
Quaresima: tempo di conversione, di rinnovamento, di purificazione, “tempo favorevole” dice la Scrittura, richiamato dalla Liturgia. Ma non è solo un tempo di rimozione, di svuotamento (sul vuoto non si può costruire), quanto piuttosto è l’occasione per cercare con decisione, cioè con libertà, un fondamento solido, stabile su cui edificare la nostra esistenza, da condividere con chi ci sta a cuore.
Ecco perché la Pasqua è tempo favorevole: accogliamo con gioia la Risurrezione di Gesù come vittoria, sconfitta definitiva del male, del precario, dell’illusorio, fattori che possono sgretolare le certezze acquisite o le false sicurezze di questo mondo.
Gesù dice di sé: “Io sono la luce del mondo”. Luce che “illumina ogni uomo che viene in questo mondo”; “ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità”.
Si apre così per tutti una prospettiva, come pure è dato un orientamento per reperire quei valori che sentiamo urgenti e appropriati, come bene irrinunciabile e cioè “ogni bontà, giustizia e verità”.
È vero, il cammino si presenta come tutto da scoprire, perché è davanti a noi; cammino anche faticoso, ma siamo certi di un traguardo utile, opportuno per tutti e che, quindi, può sostenere ogni inciampo, per una continuità e rinnovata fedeltà.
Sono i nostri bambini che ci insegnano questa speranza. Dopo ogni loro caduta alzano lo sguardo verso chi li accompagna, chi loro è vicino, e tendono le mani per rialzarsi, per curare le loro ferite o semplicemente per essere abbracciati, per essere rassicurati dopo quella caduta e così superare ogni paura.
I molti segni o simboli, anche coreografici, che accompagnano la Pasqua, frutto di tanta inventiva, ci aiutino a ricordarci la festosa gioia di aver ricevuto un dono inestimabile: la vita, la luce della vita, sono doni che non saranno mai sopraffatti dalle tenebre; infatti il limite, compreso quello estremo, drammatico della morte, non sarà mai l’ultima parola su di noi.
Allora un sincero augurio di buona e felice Pasqua, ma sia la Pasqua di Gesù, della sua Risurrezione.
Come sempre la festa, che pure ci coinvolge con il suo clima di serenità, non ci faccia dimenticare il Festeggiato, cioè la ragione forte, solida, non passeggera, precaria, della celebrazione.
Don Luigi Gavagna, assistente ecclesiastico FISM Bologna
Raffaello Sanzio, Resurrezione di Cristo, 1501-1502, Olio su tavola, 52 x 44 cm, San Paolo del Brasile, Museu de Arte de São Paulo
In questo periodo si sono moltiplicati dibattiti e discussioni sui media sulla Festa del papà e diverse scuole, all’interno del panorama nazionale, hanno deciso di abolire questa celebrazione per rispetto di quei bambini che non hanno un padre presente nella loro vita. Da un articolo, uscito su Famiglia Cristiana pochi giorni, fa emerge un contributo significativo sull’importanza della figura paterna.
La voce autorevole dello psicologo e psicoterapeuta Alberto Pellai ricorda che: “La società connotata dall’assenza e dall’evaporazione del padre è una società sofferente, piena di problemi. Servono due cuori, due sguardi, quattro mani per crescere un figlio. E la natura ha inventano la coppia genitoriale nella specie umana, chiedendo al padre di non essere solo fecondatore ma anche genitore.
Abrogare la Festa del Papà perché alcuni bambini non ne hanno uno, non fa bene nemmeno a questi bambini. Perché loro stessi si muovono in un mondo fatto di bambini che un padre ce l’hanno e si chiedono come mai a loro non è capitato. Chi li cresce, che sia genitore due o che sia genitore single, sa che la domanda “Chi è il mio papà?” prima o poi verrà fatta. E la cosa che serve di più a questi bambini, sono le parole che spiegano in modo chiaro e preciso qual è il progetto d’amore che ha donato loro la vita. È un progetto in cui il padre può anche non esserci ma, se così fosse, questa cosa va spiegata e motivata in funzione delle scelte fatte dagli adulti che lo hanno voluto nella loro vita. Se un bambino non ha il padre al proprio fianco, ma è comunque un bambino la cui vita nasce e cresce nell’amore di chi lo accoglie nella vita, celebrare la Festa del Papà a lui non toglierà nulla. Se un bambino è rimasto orfano del proprio padre, celebrare la Festa del Papà non servirà a riattivare il dolore della perdita, ma potrà trasformarsi – preparandosi bene in questo senso - in un’occasione per riaccenderne il ricordo e sentirsi appartenente – nella sua storia di vita – ad un legame che seppur spezzato, c’è stato. Non è togliendo le cose che evitiamo il dolore. Bensì è attraversandole e vivendole che impariamo a dare a quel dolore, un significato e quindi a dargli senso.
Celebrare i papà in una giornata speciale dedicata a loro, serve a molte cose. Aiuta noi padri a riflettere sul ruolo fondamentale che giochiamo nella vita dei nostri figli e ci richiama alla responsabilità e all’impegno che dobbiamo investire per essere genitori sufficientemente buoni. Aiuta la società a non banalizzare la dimensione della paternità che anche quando non è biologica, rappresenta un valore fondamentale”.
Ben vengano, quindi, esperienze e proposte che all’interno delle nostre scuole ricordino la centralità di questa figura! Auguri papà!
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