Newsletter del 16 maggio 2025

Coordina…menti. Un percorso. Lo stile efficace delle scuole cattoliche

Il Prof. Domenico Simeone (Università Cattolica di Milano) ha offerto alle coordinatrici tanti temi di approfondimento e di suggestioni su cui lavorare personalmente e collegialmente, tra cui il valore dato al tempo

Il percorso dei Coordina…menti quest’anno ha preso avvio con il Convegno Pedagogico di novembre, dal titolo “Aver cura dell’esperienza educativa: l’identità cristiana, valore da riconoscere e rigiocare nel quotidiano”, in cui il focus verteva sul far emergere la ricchezza dell’esperienza educativa nelle scuole dell’infanzia cattoliche. Per questo si è pensato di chiedere a quattro scuole di raccontare, a partire da parole chiave e simboli, delle esperienze che fossero espressione dello stile educativo di ciascuna scuola e che raccontassero il significato di una presenza, utilizzando un canale evocativo/simbolico.
Successivamente ci sono stati due incontri in cui si è riflettuto, a partire dalle provocazioni emerse nel convegno, fino ad arrivare all’ultima data di venerdì 9 maggio in cui il Prof. Simeone ha aiutato le coordinatrici ad approfondire le domande scaturite negli incontri di confronto territoriali, che vertevano su alcuni punti cardine: relazioni, tempo, famiglie, identità.
Il prof. Simeone ha offerto tanti importanti temi di approfondimento e di suggestioni su cui lavorare personalmente e collegialmente, tra questi il valore dato al tempo che non deve essere portato all’estremo come urgenza di fare delle cose, ma deve essere letto come uno spazio…uno spazio in cui fermarsi e riflettere di modo che anche le relazioni possano diventare il frutto di un lavoro quotidiano di attenzione/formazione che non è precluso a nessuno e che va preservato nel tempo. Nella relazione deve svilupparsi lo spazio della “noità”, cioè del noi, che è uno spazio inedito, nuovo, unico ed irripetibile e nasce dalle caratteristiche delle persone che entrano in relazione. Non ci sono manuali d’uso su come fare, ma una messa in gioco personale, in cui lo spazio inter personale e inter soggettivo sono il luogo in cui può avvenire il rapporto educativo, in un’ottica che non si schiaccia sul presente ma che si apre sul futuro, sulla speranza di quello che sarà e che è possibile.
È importante lasciar spazio all’altro, porci come alleati e non come antagonisti; al centro dell’esperienza educativa non ci siamo noi, ma l’altro. Noi diventiamo dei facilitatori che aiutano a creare le condizioni perché l’altro cresca… dobbiamo accompagnare gli altri sulla soglia della propria mente.
Infine il professor Simeone ha ripreso la Dichiarazione sull’educazione Cristiana “Gravissimum Educationis” del Concilio Vaticano II per sintetizzare lo scopo della scuola cattolica: "La presenza della Chiesa in campo scolastico si rivela in maniera particolare nella scuola cattolica Al pari delle altre scuole, questa persegue le finalità culturali proprie della scuola e la formazione umana dei giovani. Ma suo elemento caratteristico è di dar vita ad un ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito evangelico di libertà e carità, di aiutare gli adolescenti perché nello sviluppo della propria personalità crescano insieme secondo quella nuova creatura che essi sono diventati mediante il battesimo, e di coordinare infine l'insieme della cultura umana con il messaggio della salvezza, sicché la conoscenza del mondo, della vita, dell'uomo, che gli alunni via via acquistano, sia illuminata dalla fede".


Rosanna Restaino-pedagogista FISM


"Notte stellata sul Rodano", dipinto di Vincent van Gogh.

Scuola dell’infanzia Gallassi. Bambini per un giorno: la grande scoperta

La testimonianza di papà Luca: "Un’immersione nel mondo dei bambini, libero da pregiudizi e discriminazioni, che mi ha coinvolto ed emozionato". La coordinatrice: "Non abbiamo pensato all'eccezionale, abbiamo vissuto le mattine con autenticità, con il desiderio di incontrare i genitori e stare insieme"

"Siamo genitori di un bambino di nome Samuele, dell’età di 3 anni, che frequenta il primo anno della scuola dell’infanzia M. L. Gallassi di Castenaso (BO). Venuti a conoscenza dell’iniziativa “Bambini per un giorno”, come famiglia abbiamo deciso di partecipare con piacere ed è toccato a me, il papà" - racconta Luca. "È stata allo stesso tempo una piacevole esperienza e una grande scoperta! L’esperienza di passare un’ora e mezza con il proprio figlio a scuola, con i suoi compagni e con le maestre, coinvolto nelle attività che svolgono abitualmente: il gioco, la preparazione al pranzo, l’attesa, la consumazione del pasto, il saluto. Poter sperimentare l’ambiente, le persone e le abitudini con le quali cresce il proprio figlio durante il tempo passato a scuola, è stato interessante e formativo. Una grande scoperta osservare come i bambini mi abbiano accettato, coinvolgendomi nei giochi e nelle attività, come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se fossi l’ospite tanto atteso e poi coccolato. Vedere come si aiutino l’un l’altro, come rispettino le regole e ascoltino i gentili richiami quando tentano di fare qualcosa che va oltre quanto previsto. Osservarli interagire tra loro e con me, scoprire le loro emozioni e i loro sentimenti in un luogo che consente loro di esprimersi come singoli individui e in gruppo. Osservare la diversità di comportamento tra ambienti differenti: la scuola dell’infanzia e casa propria".
Alle parole di papà Luca si aggiungono alcune riflessioni da parte delle insegnanti:
“[…] Appena sono arrivati i genitori, la preoccupazione della riuscita di questa esperienza è scomparsa. Il clima di famiglia e collaborazione da parte di tutti è prevalso sull'ansia di fare bene.” (maestra Giusy)
“[…] Vivere un pezzettino di giornata tutti insieme ci fa crescere e collaborare; famiglie e scuola unite per loro: i bambini! Davvero al centro!” (maestra Francesca)
“È stato interessante vedere adulti immersi nel fare quotidiano dei bambini. Osservare come i bambini indirizzavano i genitori su come muoversi, cosa guardare e quale regola rispettare.” (maestra Mikimò)
“È stata per noi insegnanti un'opportunità per dare luce al nostro lavoro, alla nostra “missione”, che ogni giorno svolgiamo con amore e cura. Ci siamo divertite con i bambini nello stare con i genitori”. (maestra Alessandra).

Scuola dell’infanzia Gallassi- Castenaso


Nella foto un momento di gioco tra bambini e genitori

"San Giuseppe". L'arte di raccontare con il corpo e con la voce

La FISM ci ha offerto l’opportunità di frequentare il corso di formazione al quale ci siamo approcciate con molta curiosità. Seguendo incontro dopo incontro il bravissimo Giuseppe Savio, abbiamo pensato come realizzare quello che ci stava insegnando questo percorso

Noi maestre della scuola dell’infanzia abbiamo così deciso di preparare una piccola recita che è stata presentata ai bambini nella giornata di Giovedì Grasso, per festeggiare il Carnevale. Giuseppe è venuto a scuola e insieme anche alle maestre dell’altra sezione, abbiamo scelto il testo “I musicanti di Brema”, individuando il ruolo che ognuna di noi avrebbe interpretato e aiutandoci e consigliandoci durante le prove.
Lo spettacolo è stato un grande successo: i bambini erano molto emozionati e contenti di poter vedere le loro maestre recitare, si sono molto divertiti e hanno apprezzato quello che è stato fatto per loro. Contente e forti di questa esperienza, abbiamo pensato di realizzare un’altra recita, questa volta con maestre e bambini insieme. E così, prendendo spunto dal percorso di religione sulle parabole del perdono, e sempre aiutate dal bravissimo Giuseppe, abbiamo messo in scena la parabola della “Pecorella smarrita”. Una maestra ha interpretato il pastore, i bambini hanno fatto le pecorelle e l’altra maestra ha aiutato le pecorelle (che in questo caso erano due) a smarrirsi. La rappresentazione è stata apprezzata anche dai bambini dell’altra sezione che hanno assistito con molto entusiasmo. Noi maestre ci siamo divertite e ci è piaciuto molto recitare per i bambini prima e con i bambini dopo.
Questa è sicuramente una modalità di fare scuola che abbiamo fatto nostra e che continueremo a proporre.

Le insegnanti Cinzia Gavinel e Chiara Dal Mutto della sezione “Cielo” - scuola dell’infanzia “S. Giuseppe” di via Murri, Bologna.

Nella foto un momento dello spettacolo