Newsletter del 12 gennaio 2024

FISM. Nelle nostre scuole ogni bambino è curato come un capolavoro

Anche a Bologna è tempo di iscrizioni e di open day per le scuole dell'infanzia paritarie. Alle famiglie non mancheranno occasioni per verificare sul campo le proposte educative più corrispondenti. Utili ovviamente i siti e le pagine social. Ma l'esperienza diretta è un'altra cosa

Scrive lo scrittore Alessandro D'Avenia:"Il bambino è portatore di un’energia che rinnova il mondo e che deve essere tutelata quanto e più di un capolavoro. Non ci prendiamo cura dei bambini perché li amiamo ma impariamo ad amare perché ci prendiamo cura di loro. Il bambino ci tira fuori dalla nostra mania di controllo, potere, accumulo. Il bambino è inizio, libertà inedita, storia mai vista e che mai più si vedrà". E aggiunge: "Chiedete a un adulto la via migliore tra A e B e traccerà una linea retta, perché nella nostra cultura la via migliore è ritenuta la più veloce. Un bambino di tre o quattro anni. invece. disegnerà un lungo arzigogolo. Perché? Vi risponderà: «Perché posso vedere più cose». Chi «inizia» è libero, grato e pieno di fiducia, inaugura tutto, e la vita non è una corsa a fare quello che il mondo si aspetta (carriera), ma un’esplorazione per trovare ciò che mi rende vivo e ricrea il mondo in una versione inedita".
In questi giorni che per molti genitori sono quelli di scelte difficili e importanti, le parole dello scrittore ci aiutano ad entrare dentro la pedagogia che accomuna le scuole dell'infanzia FISM, pur nella pluralità dei progetti: nelle nostre realtà ogni bambino, unico e irripetibile, è considerato una "Gioconda" ed i genitori non semplici accessori ma protagonisti. Nelle nostre realtà educative la mission è chiara: costruire personalità libere e responsabili. Per chi deve scegliere una bussola che difficilmente sbaglia.

Link date open day scuole:
https://www.fism.bo.it/federazione-italiana-scuole-materne/open-day-111@183.html

Stefano Andrini

Nell'immagine "Bambino con giocattoli" (Pierre-Auguste Renoir)

Zola Predosa. Alla scuola dell'infanzia BVL il tirocinio delle liceali

L'iniziativa rientra nell'ambito del PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento). Nel mese di novembre sei studentesse del liceo Da Vinci di Casalecchio, indirizzo scienze umane, hanno partecipato al progetto. Le studentesse sono state suddivise in due sezioni della scuola: quella omogenea dei bambini di 5 anni e quella eterogenea dei bambini di 3-4-5 anni

«Le ragazze» racconta Elisabetta Romagnoli, coordinatrice della BVL
«hanno partecipato attivamente alla vita della scuola affiancando le insegnanti nelle attività e nello svolgimento delle routine: bagno, pasto, l’addormentamento, risveglio. Hanno giocato con i bambini e si sono inserite con successo nelle relazioni con gli adulti e con gli stessi bambini. Hanno proposto una drammatizzazione con sceneggiatura e coreografia ideata da loro stesse, in linea col tema della settimana che coincideva con la giornata della gentilezza che è stata celebrata il 13 novembre. Le studentesse sono state in grado di gestire le attività all'interno di un grande gruppo nel quale erano presenti tutti i bambini e tutte le insegnanti: per il loro impegno hanno avuto il consenso e l'entusiasmo di tutti». Un'esperienza positiva, conferma Elisabetta. «Sia per le ragazze, come si è visto quando ci hanno salutato, ma anche per le colleghe. Ci è stato chiesto di dimostrare il nostro essere gruppo e quindi c’è stato chiesto di dare loro accoglienza, professionalità e dimostrare il nostro entusiasmo nel lavoro. Quando le abbiamo salutate, abbiamo regalato loro un bigliettino con questa frase: "Dobbiamo imparare dai bambini. Amano senza dubitare. Abbracciano senza avvisare. Ridono senza pensarci.
Scrivono cose colorate sulle pareti. Credono ad almeno 10 sogni impossibili. Non arrivano al cassetto più alto, ma toccano il cielo con la punta delle dita"». Conclude Romagnoli «Abbiamo cercato di trasmettere cosa significa fare l'insegnante, quello che per noi è il lavoro più bello che ci sia. Riceviamo tanto dai sorrisi dei bambini e cerchiamo di dare serenità a loro e ai genitori. È uno scambio continuo che fa stare bene noi e loro».

Nella foto il logo della BVL

Bologna. Figlie di Sant'Anna. “La Farfalla Rita arriva a scuola”

Il rispetto verso la natura e gli animali è un modo efficace per affrontare tematiche fondamentali per la crescita dei bambini. Aumentare sin da piccoli la curiosità e la consapevolezza nei confronti di ciò che li circonda, l’altro in tutte le sue forme, li aiuta a crescere più sani e felici

Per questo motivo, noi insegnanti della Scuola dell’Infanzia e della sezione Primavera “Sant’Anna”, già dallo scorso anno scolastico abbiamo pensato di proporre ai bambini un progetto di pet education aiutate da Odette Abramovich Terol, medico veterinario esperto in comportamento ed interventi assistiti con gli animali, e ideatrice del progetto “La Farfalla Rita arriva a scuola”.
Attraverso questo percorso ci siamo proposte di avvicinare i bambini al mondo animale, incoraggiare in loro il prendersi cura dell’altro e trarre beneficio da questo, favorire le capacità relazionali e l’intelligenza emotiva oltre che a crescere nel senso di appartenenza ad un gruppo e nella capacità di cooperazione.
Quando un cane entra a scuola, le dinamiche cambiano lasciando spazio all’armonia e alla coesione che portano nell’ambiente emozioni positive. Svolgere attività assistite con gli animali rappresenta per i bambini un’occasione di interazione con qualcuno diverso da un essere umano e li aiuta ad acquisire la capacità di curare gli altri esseri viventi oltre che a guidare alla comprensione del proprio bisogno di essere accuditi.
Il progetto rivolto ai bambini dai due ai sei anni si svolge a scuola con l’accompagnamento della Farfalla Rita. Partendo da una lettura animata del libro “Dov’è la mia mamma” di Julia Donaldson, i bambini entrano a contatto con la diversità del mondo animale e imparano a conoscere le principali caratteristiche del cane. La Farfalla Rita ritorna poi in compagnia di un cane vero così i bambini imparano, fin dalla più tenera età, a relazionarsi correttamente con il migliore amico dell’uomo, non solo maturando una consapevolezza sulle esigenze e sulle responsabilità che comporta la convivenza con l’animale, ma anche insegnando loro come comportarsi con il proprio cane o con un cane sconosciuto, potendo consolidare gli apprendimenti compiendo diverse attività di cura guidati da Simona Ronchi, operatrice di zooantropologia didattica SIUA.
E’ un progetto di grande impatto per i bambini che insegna loro alcune piccole regole di convivenza e soprattutto a guardare all’animale non come ad un giocattolo, ma come ad un essere vivente.
Se siete interessati a progetti e libri di pet education, potete visitare la pagina
www.odetteabramovich.it .

Le insegnanti della scuola dell’infanzia e sezione primavera