Dopo un anno di impegno, dedizione e crescita, si conclude il percorso per molti giovani volontari. Ogni percorso che finisce porta con sé emozioni diverse e contrastanti: c’è la soddisfazione per il lavoro svolto, per le sfide affrontate e superate, per la crescita personale vissuta giorno dopo giorno. Allo stesso tempo, però, si avverte un velo di tristezza e malinconia legate alla consapevolezza che l’esperienza sta per terminare e che si lasciano alle spalle volti, luoghi e momenti che hanno segnato la quotidianità del volontario nell’ultimo anno
Ogni ragazzo ha portato un contributo importante e quotidiano nelle scuole dell’infanzia, diventando un punto di riferimento per i bambini, le insegnanti e le educatrici, aiutando a creare un ambiente di crescita e accoglienza, imparando a conoscere il valore della pazienza, dell’ascolto e dell’attenzione ai bisogni dei più piccoli. La fine di questo ciclo segna non solo la conclusione di un impegno civile, ma anche un momento di riflessione su quanto appreso e sulle competenze acquisite, che accompagneranno i volontari nel loro percorso personale e professionale.
Per ringraziarli e celebrare con loro un’ultima giornata insieme, lunedì 19 maggio abbiamo riunito il gruppo dei volontari e siamo andati alla scoperta dei misteri e delle storie nascoste della città di Bologna. Tra vicoli, torri e piazze, i giovani hanno esplorato angoli poco conosciuti ascoltando leggende, curiosità e aneddoti che rendono unica la nostra città.
Successivamente non è mancato un ultimo momento di riflessione insieme presso la Chiesa di San Giovanni in Monte. Qui i volontari hanno avuto l’opportunità di riassumere le esperienze vissute e confrontarsi sulle emozioni e le lezioni apprese durante il Servizio Civile. L’incontro è stato arricchito dalla presenza del presidente di FISM Nazionale, Luca Iemmi, e dal presidente di FISM Bologna, Rossano Rossi, che hanno portato il loro contributo con parole di incoraggiamento e riflessioni stimolanti, arricchendo ulteriormente la giornata di celebrazione.
A tutti i giovani volontari va il nostro augurio più sincero: che questa esperienza vi accompagni sempre, guidandovi con passione e impegno nel vostro futuro.
GRAZIE!!!
Francesca Venturi – SCU FISM Bologna
Nella foto il gruppo dei volontari davanti alla chiesa di San Giovanni in Monte
Da tempo avevamo il desiderio di approfondire l’Outdoor education dei paesi nordici, così abbiamo aderito al progetto Erasmus promosso dalla FISM regionale E.R. e siamo partite per la Svezia insieme ad altre insegnanti e coordinatrici delle Fism di Parma e Reggio Emilia
Tante erano le aspettative e le curiosità messe in valigia. Avevamo lo stesso entusiasmo che hanno i bambini quando si sta per realizzare un desiderio.
Abbiamo visitato due scuole e vissuto la quotidianità insieme alle insegnanti e ai bambini svedesi. Siamo state nelle foreste dove abbiamo potuto vivere il loro stare in natura: abbiamo osservato e sperimentato i materiali naturali utilizzati anche per approfondire concetti matematici, scientifici e lessicali. Abbiamo respirato ritmi lenti, distesi, rispettosi dei tempi dei bambini e dei ragazzi. Abbiamo assaporato la bellezza delle relazioni.
Molto importanti sono stati i tavoli di confronto con le colleghe delle scuole e con un gruppo di insegnanti del Galles: realtà territoriali e organizzative diverse che sono state ricchezza e crescita per ognuna di noi.
Tante le parole che hanno caratterizzato l’esperienza: tempo, condivisione, libertà, rispetto, fiducia.
È stata un’avventura meravigliosa, sia a livello professionale che personale, ed un’occasione di conoscenza con le colleghe delle altre FISM con le quali, oltre a confronti sulla scuola, abbiamo creato legami di amicizia.
Siamo tornate più ricche di saperi e valori che desideriamo approfondire con le nostre colleghe, per migliorare la nostra scuola e il nostro sguardo verso i bambini.
Caterina Selva e Serena Predolini
Scuola Infanzia Sacro Cuore di Minerbio
Nella foto un momento del viaggio in Svezia
Alcune scuole federate hanno aderito, attraverso la disponibilità di diversi genitori, a questo progetto promosso dal Dipartimento di psicologia di Bologna “Renzo Canestrari”, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca
Il progetto si focalizza sulla pratica della lettura dialogica/condivisa: una modalità specifica di interazione ed esplorazione del libro con il bambino, che parte dai suoi interessi nei confronti del libro stesso. Tale modalità accentua e rafforza quegli elementi spontanei della relazione tra genitori e figli, noti per la loro capacità di promuovere lo sviluppo socio-emotivo e del linguaggio dei bambini. Tale metodologia (Dialogic Book-Sharing - OMS), in uso a livello internazionale, essendo di natura dialogica, permette l’esplorazione dei contenuti e della loro rilevanza per l’esperienza del bambino, tramite domande e risposte fornite dal bambino stesso e dall’adulto e tramite la scoperta e il dialogo centrati sui contenuti socio-emotivi e relazionali presenti nel libro.
Il progetto si pone l’obiettivo di fornire alle famiglie partecipanti una breve e piacevole formazione per l’applicazione dei principi della lettura dialogica/condivisa e per rafforzare le conoscenze sulla loro efficacia. I genitori si renderanno disponibili singolarmente a far esaminare dai ricercatori gli scambi di lettura con i propri figli, per approfondire lo sviluppo del linguaggio e l’aspetto socio-emotivo dei bambini.
Rosanna Restaino-pedagogista FISM
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