È la flessibilità il tratto distintivo dell'accordo che riguarda il personale di tutte le scuole paritarie aderenti alla Federazione regionale. Il presidente Luca Iemmi racconta le principali novità rispetto al contratto precedente e le ragioni che hanno portato al cambiamento.
"La commissione FISM nazionale per il nuovo contratto" ricorda il presidente regionale Luca Iemmi "ha cominciato gli incontri con le OO.SS all' inizio del 2022, a giugno c'è stata una pre-intesa dal punto di vista economico e in questi giorni abbiamo raggiunto l'intesa anche sulla parte normativa. Ci siamo dati un obiettivo, la flessibilità, per superare una certa rigidità dell'accordo precedente".
Quali le novità? "Dal punto di vista normativo" spiega Iemmi "è stato conservato il tempo determinato a 36 mesi e soprattutto a 60 mesi per coloro che fanno attività di sostegno per i bambini diversamente abili: questo per favorire la continuità del rapporto. Un altro aspetto connesso alla flessibilità riguarda i contratti di somministrazione che nel nuovo contratto abbiamo inserito anche per gli insegnanti ed educatori. La ratio di questi contratti è che facciamo fatica a reperire personale e in molti casi dobbiamo fare ricorso alle agenzie interinali".
Un altro aspetto è il riconoscimento del lavoro stagionale per i mesi estivi. "Dal punto di vista normativo" ricorda il presidente "è importante perché la qualifica di lavoro stagionale garantisce alcune agevolazioni nelle assunzioni". Cambiamenti significativi anche per l'orario settimanale dei docenti. Annota Iemmi: "Prima era di 32 ore più 3 di attività connesse all'insegnamento. Se non si facevano si perdevano. Invece ora è previsto un monte di 100 ore annue da utilizzare in base alle esigenze della scuola, garantendo così un utilizzo più efficace della manodopera". Un'ultima osservazione: "Abbiamo cercato" conclude il presidente "di impostare gli aumenti tabellari non solo sotto il profilo monetario ma anche introducendo il welfare: duecento euro all'anno saranno pagati ai dipendenti e destinati al welfare che le singole scuole possono decidere. Con gli stessi soldi riusciamo a dare più benefici ai dipendenti. A tale scopo la FISM Emilia Romagna ha siglato un accordo con Cassa mutua MBA che riguarda il profilo sanitario".
Prendersi cura di chi ha bisogni speciali rende più efficace l’accoglienza e l’integrazione di tutti. Dopo una breve sperimentazione, da un paio di anni si è formalizzato il Progetto BES coordinato dalla Federazione e realizzato con i fondi regionali del "progetto di Miglioramento".
Si tratta di prestare attenzione a quelle situazioni che necessitano di una particolare cura, per quei bambini/e che chiedono un di più di accompagnamento educativo. Situazioni che per vari motivi non rientrano nell’iter dei casi certificati secondo la legge 104 e di conseguenza non possono usufruire dei sostegni previsti dalla suddetta normativa.
Il personale docente delle scuole, insieme alla Coordinatrice Pedagogica FismBo, sulla base della conoscenza quotidiana e di specifiche osservazioni, presenta un intervento di sostegno educativo che viene coperto (per il 60%) dai fondi assegnati dalla Regione per le azioni di Miglioramento presentate e coordinate da Fism Bologna.
Nel corrente anno scolastico sono 31 i bambini/e, distribuiti in 23 scuole, per cui si sono attivati specifici percorsi di supporto educativo, con un impegno economico complessivo di circa 200.000€ di cui circa 130.000€ verranno assegnati dal Progetto BES.
Contributi che consentono di attuare interventi quantificabili mediamente in 350/400 ore di sostegno educativo, nella maggioranza dei casi svolti per l’intero anno scolastico.
Una sempre più diffusa attenzione per le specifiche caratteristiche di ciascun bambino, una crescente personalizzazione della cura educativa passa anche da progetti come questo, nella sperimentata convinzione che si contribuisce a realizzare un beneficio (un fare-bene) per tutta la comunità educativa.
Rossano Rossi, presidente FISM Bologna
Il 23 dicembre la scuola dell’infanzia e il nido di via Andrea Costa-Bologna hanno organizzato insieme un laboratorio creativo. Nello spazio condiviso (salone e mensa), conosciuto da tutti i protagonisti della giornata, sono stati creati tre angoli di gioco (manipolazione pongo, lavorazione sabbia cinetica, braccialetti con perline). raccogliendo materiali e idee da ogni sezione; le attività che sono state proposte erano già note a tutti i bambini e questo ha permesso maggiore familiarità e confidenza nel vivere questa nuova esperienza
Le insegnanti e le educatrici hanno suddiviso i bambini in tre gruppi eterogenei e ciò ha permesso loro di collaborare, condividere e apprendere gli uni dagli altri.
Gli adulti presenti hanno avuto l’opportunità di riflettere sui vantaggi di un contesto educativo inclusivo in quanto venivano valorizzate le differenze e riconosciute le potenzialità: ciascun bambino è stato attivo e partecipe all’interno di un ambiente stimolante e ben progettato. La compresenza di età diverse ha sollecitato l’attivazione di abilità sociali, cognitive ed emotive e gli adulti coinvolti si sono proposti in prima persona come esempio, favorendo l’instaurarsi di un’atmosfera incentrata sulla cooperazione e sul rispetto reciproco.
Il gioco è stato scelto liberamente da ciascun bambino ed è stato caratterizzato da un vissuto di piacere impegnato, grazie anche alla scelta di concedere loro un tempo dilatato. Solo in un secondo momento abbiamo incoraggiato i bambini a sperimentare i diversi angoli di gioco. I tempi distesi consentono ai bambini (e agli adulti) di vivere esperienze umanamente ricche, di stabilire relazioni significative, come momenti di tranquillità e conversazione, imparando a vivere il tempo in modo autoregolato e senza ansia.
Inoltre le esperienze ripetute in tempi differenti possono dare spazio ad apprendimenti diversi, basati sulle nuove competenze acquisite. Mentre per i più piccoli l’esempio dei più grandi ha permesso di osservare e imitare nuove competenze, come infilare perline in un filo di spago o stendere il pongo con il mattarello.
Creare momenti come questi è un punto di riferimento per costruire e condividere pensieri e pratiche di qualità, dove una riflessione importante va al valore della compresenza del personale. Il desiderio è quello di ampliare lo sguardo ed avere un più ampio respiro culturale e sociale per contribuire, da un lato, alla valorizzazione del lavoro educativo, troppo spesso poco considerato e, dall’altro, per favorire la creazione di solide alleanze educative tra educatrici/educatori/insegnanti e famiglie in un’ottica di sostegno alla genitorialità ed empowerment reciproco.
Un'esperienza che aiuta a riflettere sulle dinamiche comunicative e sulle complesse trame relazionali fra educatori/insegnanti per poter ottenere una scuola sempre più inclusiva e partecipata e poter garantire il benessere di tutti i bambini.
Le educatrici nido e le docenti Infanzia della
scuola Maria Ausiliatrice e San Giovanni Bosco di Bologna.
Nella foto un momento del laboratorio
© 2004-2023 FISM Bologna ETS (Partita IVA 00916140379)